L’accesso agli archivi del Fisco ed alle banche dati sarà consentito anche senza autorizzazione agli ufficiali giudiziari in modo da poter valutare quali beni sono da pignorare.
Come cambia la legge?
L’ufficiale giudiziario avrà quindi il potere di ricercare, nelle banche dati del fisco, i dati relativi ai redditi, agli immobili, ai conti bancari e alle cassette di sicurezza dei debitori così da trovare i beni pignorabili più facilmente e potrà agire senza preventiva autorizzazione del giudice.
La riforma si attua attraverso l’accesso diretto, e con pieno valore legale, da parte degli uffici dell’Unep, che comprendono uffici notificazioni, esecuzioni e protesti, alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, in particolare all’Anagrafe tributaria. Essi avranno così quadro dettagliato ed in tempo reale su dichiarazioni dei redditi, patrimonio immobiliare e rapporti finanziari dei contribuenti.
Cosa Cambia per l’Unep?
Grazie a una convenzione firmata a giugno tra il ministero della Giustizia e l’Agenzia delle entrate, gli ufficiali giudiziari avranno accesso alle informazioni contenute nelle denunce fiscali, quali redditi da terreni, fabbricati, contratti di locazione, redditi da lavoro dipendente, pensione e attività d’impresa, ma non solo.
Le informazioni saranno corredate da dettagli sugli atti in cui il contribuente è stato coinvolto negli ultimi dieci anni, ad esclusione di preliminari, dichiarazioni di successione e atti giudiziari.
Una rivoluzione digitale
Si completa così un percorso di transizione digitale avviato nove anni fa con l’introduzione dell’articolo 492 bis Cpc dal decreto legge 132/14. Infatti, grazie all’accesso ai database, si otterranno informazioni aggiornate ed in un lasso di tempo breve, stimato in poche ore, e solo in casi complessi in qualche giorno.
Inoltre, l’Agenzia delle entrate non gestirà più le nuove richieste di dati con modalità di accesso indiretto se esse rientrano nella competenza degli Unep già registrati al Sid. Solo in circostanze particolari, come problemi tecnici, verranno considerate richieste di accesso indiretto.
La novità ha ottenuto l’approvazione del Garante della privacy, assicurando che i dati personali saranno trattati nel rispetto delle normative vigenti.
Conclusione
La riforma segna un nuovo capitolo dell’evoluzione della storia della giustizia italiana, dando più potere agli ufficiali giudiziari nell’iter di identificazione e pignoramento dei beni. Questa strategia facilita sicuramente il recupero dei crediti e semplifica le procedure legali, ma che rende necessaria una gestione attenta e rispettosa dei diritti dei contribuenti.